un dito in cul - Luigi Albano

LUIGI
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Un dito in cul

Ma un dito in cul, cazzo vechione,
E spinge il cazzo dentro apoco, apoco.
Alza ben queſta gamba, et fa bon giuoco,
Poi mena, ſenza pur reputatione.
Che per mia fè queſt'e' il miglior boccone,
Che mangiar il pan unto apreſo al fuoco;
E ſ” in potta ti ſpiace, muta luoco,
C huomo non è, chi non è buggiarone.
In potta io ue'l farò queſta fiata,
En cul queſt'altra; en potta, en culo il cazzo
Me farà lieto, et uoi farà beata.
E chi uol eſſer gran maeſtro, è pazzo,
Che proprio è un uccel, perde giornata,
Chi d'altro, che di fotter ha ſolazzo,
E creppi nel palazzo,
Ser cortigiano: e ſpetti ch'il tal muoia,
Ch'io per me ſpero ſoltrarmi la foia.

(Tratto da sonetti lussuriosi di Pietro l'Aretino, 1556)


© Luigi Albano
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