LE RELIQUIE
L'UNIVERSALE INGANNO DELLA SANTA ROMANA CHIESA
Un viaggio nel mondo delle reliquie dei beati, dei Santi, dei Martiri, dei Padri della chiesa attraverso due antichi testi rispettivamente del 1820 e del 1861, trascritti in ortografia originale.
Leggeremo quindi di reliquie che oltre a essere semplicemente venerate, venivano rubate, falsificate, duplicate, collezionate nonché vendute, garantendo ottimi affari a chi le possedeva.
Dal libro....Il culto delle reliquie non è di per sè esclusivo del cristianesimo, esso è un culto antichissimo presente in molteplici religioni.
Anche il concetto di reliquia non è limitato solo nell'ambito religioso, infatti nella nostra società si può parlare di reliquie anche a proposito di oggetti appartenenti a personaggi famosi, sportivi, artisti, politici ecc..
Il Cristianesimo adottò il termine "Reliquiae" per indicare i cadaveri o meglio alcuni morti speciali, tipo i santi, i personaggi a cui i cristiani tributarono una venerazione per i meriti che essi acquisirono o durante la vita o al momento della morte.
Quindi dai primi secoli del cristianesimo la reliquia nasce soprattutto come memoria e venerazione della tomba di un martire che aveva testimoniato la propria fede in Cristo e a Cristo anche a costo di eventuali pene corporali, persino affrontando la morte. Leggiamo nell'Antico Testamento (8,2) che alcune "persone pie tumularono Stefano e fecero grande lutto per lui", era appena avvenuto il primo martirio e la comunità cristiana si radunava attorno ad una tomba.
Nei principi della Chiesa perseguitata, i cadaveri dei Martiri venivano seppelliti dai fedeli in luoghi nascosti, ove segretamente si portavano a pregare: questi luoghi furono chiamati "Confessioni", come luogo di raccolta dei confessori di Cristo. Quando cessarono le perſecuzioni, si iniziò a seppellirli sotto gli altari.
Sicchè nel secolo di San Girolamo, in tutto il Mondo iniziarono ad essere edificate le prime Basiliche in memoria dei Martiri sopra i loro sepolcri.
Dal febbraio del 313 d.c. con la fine dell’era delle catacombe e con l’inizio del periodo di pace religiosa che scaturì dall’editto di Milano - sottoscritto da Augusti dell'impero romano: imperatore Flavio Valerio Aurelio Costantino conosciuto anche come "Costantino il Grande” per l'occidente e Giovio Licinio per l'Oriente - la venerazione per i martiri si diffuse ovunque e iniziarono a essere divulgate le loro prime agiografie, incentrate sulla narrazione della morte eroica dei martiri e sui supplizi che hanno subito negli ultimi giorni della loro vita.
La reliquia, ha sui fedeli comunque un forte effetto miracoloso, come una energia che può guarire in quanto proveniente da Dio stesso.
Nel Vangelo è riportato l'episodio della donna che soffriva di emorragia da dodici anni e che si accosta a Gesù per toccargli il mantello (Matteo 9,20-22; Marco 5,25-29; Luca 8,43-48).
Leggiamo in Antico Testamento (At 19, 11-12:) : "Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano".
Tra i credenti iniziò quindi diffondersi l’idea che i corpi dei Santi fossero un tramite tra gli uomini e Dio, principalmente nella prospettiva dell’ottenimento di miracoli e o di grazie.
Secondo un’accreditata tradizione, l'interesse per le reliquie ebbe una enorme espansione grazie all’opera della madre di Costantino il Grande, Flavia Giulia Elena la quale, impiegò parte della sua vita raccogliendo e conservando resti e oggetti di santi, molti dei quali smerciati per Reliquie relative alla vita di Cristo.
Negli anni della sua vita Elena costituì un enorme patrimonio di reliquie, o quantomeno di oggetti spacciati per tali.
Si narra che la croce di Gesù, sarebbe stata da Elena ritrovata durante un suo viaggio in Terra Santa, ove ella decise di lasciare a Gerusalemme il legno su cui morì il Salvatore, ma i chiodi li portò con sé a Roma.
Testimonianze aggiunsero che uno di essi fu adattato per diventare un morso di cavallo e che un altro fu montato sull'elmo del figlio Costantino, affinché l'imperatore e il suo destriero fossero protetti in battaglia mentre il terzo chiodo, secondo la tradizione, è conservato nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma nel rione Esquilino...