ANORESSIA NERVOSA
Questo è un disturbo relativamente raro, ma che può insegnare molto al guaritore esoterico e al discepolo.
Molti di noi hanno osservato il pallore di una persona giunta agli ultimi stadi del cancro, o di qualche altra malattia ugualmente debilitante, come ad esempio, la tubercolosi, o hanno assistito a qualche documentario sulle vittime dei campi di concentramento. Sono scene strazianti, che ci fanno domandare quale possa essere il karma che determina esperienze del genere. Nell'anoressia nervosa l'individuo apparentemente non soffre di nessuna malattia e non ha nessun motivo politico, sociale o di altro genere per rifiutare il cibo; fatto sta, che per qualche motivo apparentemente misterioso, egli lo respinge categoricamente o, se lo accetta, lo nasconde e fa di tutto per evitare di mangiarlo.
Questo conduce ad un progressivo stadio di inedia, di malnutrizione, ed infine, alla morte. Viene da domandarsi se i digiuni cosiddetti eroici, che alcuni fanno per ragioni politiche o per protesta sociale, siano del tutto altruistici, o se non siano la copertura di qualcosa di più patologico. Enfatizzo l'esempio del digiuno volontario per motivi politici, perché è fondamentalmente basato sul karma di gruppo, e più precisamente, sul karma nazionale.
Molti terribili eventi sono stati associati, specialmente negli ultimi 150 anni, alle tendenze separative e nazionaliste di alcuni paesi. Questi fenomeni sono da attribuire al karma di gruppo su scala di massa. Alcune anime decidono di addossarsi parte di questo fardello, ed accettano di incarnarsi in situazioni in cui prevalgono la paura e la violenza. Su scala minore, questo può
avvenire in situazioni familiari, in cui, per esempio, il padre è un alcolizzato o la madre è di vedute troppo ristrette e puritane.
In tali situazioni familiari, la solitudine emotiva finisce con il diventare molto forte. Molte persone, in questi casi, tendono a reagire mangiando esageratamente; i pazienti di cui stiamo trattando, invece, si allontanano dal cibo. È un fatto occulto che un potente impulso sessuale deve essere sostenuto da un'abbondante alimentazione, e che, conversamente, l'energia generata da una buona alimentazione richiede di essere espressa attraverso una forte sessualità.
Se fin dall'infanzia la vita di una persona è caratterizzata da una forte paura, mai veramente affrontata e superata, l'espressione della sessualità (ed in realtà, ogni tipo di espressione) viene inibita. La negazione di se stessi diviene uno stile di vita. L'isolamento viene confuso con l'indipendenza, ed il non mangiare viene confuso con un'affermazione di autonomia. Quando nei casi di anoressia nervosa è presente anche la nausea, molto probabilmente il motivo karmico è che il paziente è stato ferito al ventre in una vita precedente. Nei pazienti anoressici si riscontra sempre la presenza di idee ossessive. Essi diventano cachettici secondo modalità particolari, che dipendono dal tipo di disturbo psicologico di cui soffrono, anche se, naturalmente, le eccezioni non sono rare. Tipicamente, l'anoressico in età adolescenziale si preoccupa di diventare obeso, e si sottopone ad una dieta eccessiva per evitare di essere ridicolizzato dai familiari e dagli amici.
Il paziente isterico sviluppa disturbi somatici, che interferiscono con l'ingestione del cibo. Il fobico teme anch'egli l'obesità, e perciò rifugge dal cibo. L'ossessivo passa il suo tempo a ruminare sull'obesità e sul mangiare, può seguire una dieta in chiave ritualistica, e può oscillare fra la bulimia (fame insaziabile) e l'astinenza. Il paziente depresso perde l'appetito e si disinteressa al cibo, mentre quello schizofrenico sviluppa delle idee deliranti sugli alimenti, e, tipicamente, può pensare che questi siano contaminati o avvelenati.
Il trattamento tende a ridurre la presa che le idee ossessive hanno sul paziente, enfatizzando continuamente il bisogno che questi se ne liberi. Si dovrebbero fornire buone ragioni per ridimensionare queste idee fisse. I suggerimenti dovrebbero essere ripetuti ed enfatizzati il più possibile.
Il trattamento dell'anoressia nervosa fa sempre venire alla mente un metodo usato dai nativi dell'Africa per catturare le scimmie. Essi praticano in un melone un piccolo foro, appena sufficiente a far passare la zampa di una scimmia. Poi usano il frutto come esca. Quando l'animale vi infila la sua zampa per prendere i semi dolci che vi sono all'interno, gli indigeni lo attaccano. La scimmia, presa dal panico, non riesce più a mollare la presa, e non può più togliere il pugno dal melone. In questo modo viene facilmente catturata. La relazione fra l'attaccamento della scimmia ai semi e quello dell'anoressico alla sua idea fissa è ovvia.
L'anoressia nervosa fornisce un interessante esempio di come le energie emotive ed astrali possano essere convogliate verso un unico scopo, ad esclusione di tutto il resto; in questo caso, esse generano un attaccamento così forte e negativo, da mettere in pericolo la vita stessa dell'individuo. Si può comprendere come le stesse forze che sono qui in gioco, potessero spingere i Cristiani ad entrare come martiri nelle arene.
È anche utile paragonare questa condizione a quella in cui, invece, predomina la volontà, la persistente e divina volontà, che una personalità integrata e fortemente motivata dal punto di vista spirituale, riesce ad evocare dal piano di Atma.
Viene alla mente il Mahatma Ghandi, che deliberatamente, con piena coscienza delle conseguenze, digiunò per essere di eroico esempio ai suoi connazionali. Viene anche alla mente il terribile sforzo dell'atleta che, sotto tremendo stress, si trascina per gli ultimi metri fino alla linea del traguardo, anche se ormai il suo corpo, le sue emozioni e la sua mente si ribellano. È quasi paralizzato perché l'acido lattico nel sangue è aumentato, il livello dell'ossigeno si è ridotto, l'anidride carbonica si è accumulata, ma la volontà è più forte di tutti questi fattori contrari. Questo avviene quando si evocano le energie di Atma dalla Triade Superiore. Talvolta si osservano discendere queste energie negli ultimi disperati tentativi dell'anima di salvare il suo veicolo, quando ancora vi è in essa la "volontà di vivere"! Nessun guaritore esoterico dovrebbe ignorare la sua presenza in un paziente, e questa dovrebbe spingerlo a raddoppiare i suoi sforzi. Allo stesso modo, si dovrebbe fare attenzione alla sua
assenza, perché questa quasi certamente indica il desiderio da parte dell'anima di ritrarsi dal corpo fisico.
Il dott. Roger Bannister è stato il primo uomo a correre il miglio in meno di quattro minuti. Del suo sforzo ebbe questo da dire: "Il segreto di un campione di corsa è il potere mentale, attingendo a questa fonte, il campione dà di sé più di quanto pensava di avere. Questa sorgente mentale è all'origine di molte grandi prove atletiche."