Il Pretismo e il Progresso
Copia in digitale, in ortografia originale dell'omonima opera del noto Giovanni Boschi, edita in Roma nel 1848. ….Sotto questa generale denominazione di Preti e Pretismo, comprendo tutte quelle persone di cuore gesuitico, sia ecclesiastici regolari, secolari, o donne, che costituiscono sotto le diverse denominazioni di sanfedisti, biscottinisti, oscurantisti, e retrogradi, la tenebrosa congrega Austro-gesuitica, setta che sotto il velo d'una ipocrita pietà con tanto frutto sa adoperare a suo pro le passioni e l'oro, non badando alla turpitudine dei mezzi purché ne segua il fine sperato.
Congrega che per meglio illudere è stata sempre rappresentata da falsi ipocriti e anti evangelici sacerdoti. L'idea del sacerdote nel suo vero aspetto, si presenta alla mente nel senso il più puro, il più santo: il sacerdote di Cristo è, e dev'essere per il cristiano, il sostegno della società, giacché è il ministro d'una Religione tutta carità, tutta divina, tutta amore. Il Sacerdote che disimpegna con vero zelo evangelico il suo ministero, è l'essere il più sublime e il più santo, è un'anima incontaminata e dell'aureola divina della carità evangelica, il buon pastore, il benefattore dell'umanità, il consolatore degli afflitti, la creatura insomma che in terra a preferenza d'ogni altra s'accosta alla natura angelica, e senza rimorso di colpa può stare con Dio, e fare del suo cuore un ara degna d'accogliere il Creatore dell'universo. Questo è il buon sacerdote a cui ogni uomo deve chinare riverente la testa, perché è l'amico dell'uomo...