Il Basilisco o Lucertola di Gesù Cristo
Nei bestiari e nelle leggende greche ed europee, il basilisco viene descritto come una creatura mitologica citata anche come "re dei serpenti", che si narra abbia il potere di uccidere o pietrificare con un solo sguardo diretto negli occhi.
Gli antichi greci e Romani, con la loro fervida fantasia, immaginarono essere il basilisco un mostro della specie più terribile, simile ad un serpente, dotato di poteri soprannaturali, procreato in modo non naturale, covato da rettili inetti a tale operazione ed infesto ad ogni vivente, non escluso l'uomo.
Il gallo, il serpente ed il rospo si consideravano quali suoi genitori; il gallo deponeva uova mostruose delle quali si impadronivano serpenti e rospi per covarle.
Il basilisco aveva ali al corpo, corona in testa, quattro gambe da gallo, coda di serpente, occhi scintillanti e sguardo velenoso ed infesto, come il così detto malocchio dei superstiziosi abitanti meridionali d'Europa e dell'Oriente.
Si credeva che il veleno che diffondeva intorno, avvelenasse l'aria a tal segno da uccidere qualunque essere vivente che le venisse a contatto: i frutti cadevano quindi dagli alberi ed imputridivano, le erbe e gli erbaggi seccavano, gli uccelli cascavano morti al suolo, cavalli e cavalieri perivano miseramente.
Un solo animale aveva la virtù di fugare il basilisco e di renderlo innocuo ed era il gallo domestico suo cogenitore il quale canto mattinale doveva mettere in fuga le creazioni posteriori della mente inferma, demoni, spettri ed altri esseri immaginari, così anche il basilisco era obbligato a ricoverarsi nel più profondo della terra all'udire il canto del gallo.
Questo cumulo di sogni d'infermi fu creduto sino ai tempi moderni, non solo dal popolino digiuno delle scienze naturali, ma anche dai cosiddetti uomini dotti che scrissero di storia naturale, come, per citarne uno, il naturalista inglese Topsel, il quale fa una descrizione preziosa del basilisco.
Non meraviglia perciò che Lutero adoperasse il nome di quest'animale per interpretare alcuni luoghi oscuri del Vecchio Testamento: «Ecco» dice Geremia in nome di Jehova adirato «io manderò fra voi serpenti e basilischi che non sono scongiurabili e che vi pungeranno, dice il Signore.» — «Voi covate uova di basilisco soggiunge Isaia e tessete tele di ragno; se si mangiano le loro uova, si muore; se si schiacciano, ne vien fuori una vipera.»
Quale terribile animale — osserva il biologo Alfred Edmund Brehm — avessero in mente i due profeti israeliti o a quale animale in genere essi pensassero è impossibile definirlo; ma chi ha potuto imparare per esperienza propria la verbosità degli orientali e lo spreco di parole che non dicono nulla che essi fanno, non ci si meraviglia più.
Una cosa sola è certa che la moderna zoologia non si lasciò sfuggire un nome di tanto significato e lo adoperò non meno di quelli delle antiche divinità, degli eroi, delle ninfe, dei demoni e di altre siffatte creazioni della fantasia.
Volete ora sapere che cosa è veramente questo terribile basilisco degli antichi e della Bibbia — Super aspidem et basiliscum ambulabis?
Il basilisco è un rettile dell'ordine dei sauri e della famiglia delle Iguane, notabile principalmente per una cresta membranosa a sega che gli corre sul dorso sin quasi all'estremità della lunga sua coda.
La sua caratteristica principale non è l'essere letale, ma saper correre sull’acqua per sfuggire ai predatori: per questo si è meritata l'altisonante soprannome di Lucertola di Gesù Cristo!
È un animale inoffensivo, lungo circa 63 cent., dei quali 47 per la sola coda; vive negli ambienti fluviali della calda America meridionale, principalmente nella Guiana, ma è così raro, che assai poco si sa dei suoi costumi.
Ed ecco smascherata la favola del basilisco biblico e degli antichi.