I Giganti dei miti greci - Luigi Albano

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I GIGANTI DEI MITI GRECI
Nella mitologia greca classica i Giganti sono i figli di Gea, la Terra.
Furono partoriti nel sangue sgorgato dalla ferita di Urano allorché questi venne mutilato da Crono, il Tempo, affinché vendicassero i Titani che Zeus aveva rinchiuso nel Tartaro.
Benché fossero di natura divina, i Giganti sarebbero potuti essere uccisi se colpiti contemporaneamente da un dio e dalle armi di un mortale, ma sarebbero rimasti indistruttibili finché fossero stati a contatto con l’elemento naturale dal quale erano nati.
Al centro del mito dei Giganti è la lotta contro gli dèi (la Gigantomachìa) dai quali sarebbero stati annientati ad uno ad uno. I Giganti sarebbero stati creature enormi, dall’aspetto terrificante e dalla forza invincibile.
Il loro luogo d’origine sarebbe stato Flegra, nella penisola di Pallene, in Tracia. Appena venuti alla luce, avrebbero minacciato le divinità dell’Olimpo scagliando contro il cielo rocce enormi ed alberi infuocati.
Intimiditi dalla provocazione, gli dèi li avrebbero combattuti: per primi Zeus ed Athena affiancati da Eracle, l’eroe mortale il cui aiuto sarebbe stato indispensabile per soddisfare la condizione imposta dal dio Destino alla morte dei Giganti.
Si conoscono altre leggende in cui avrebbero agito altre divinità, nonché parecchi nomi di Giganti: il gigante Efialte fu ucciso da una freccia di Apollo nell’occhio sinistro e da un’altra di Eracle ficcata nell’occhio destro, Eurito fu colpito da Dioniso che lo colpì con il tirso, Mimante da Efesto con proiettili di ferro rovente. Un altro ancora, Encelado, vista la mal parata si sarebbe dato alla fuga ma Athena avrebbe scagliato su di lui addirittura l’isola di Sicilia, uccidendolo.
Il dio delle acque Poseidone, invece, avrebbe lanciato contro Polibote metà dell’isola di Cos. Artemide uccise Orione e Grazione, Le Moire Agrio e Toante, mentre altri Giganti furono fulminati da Zeus: come Porfirione, ammazzato mentre strappava le vesti ad Era, colto da un desiderio sessuale irrefrenabile.
Altre tradizioni mediterranee hanno riportato nomi di diversi altri Giganti, quantunque spesso si fosse trattato di Titani oppure di esseri mostruosi come Tifone, Briareo, gli Aloadi.
Un posto particolare tra i Giganti della mitologia classica greca hanno occupato i Ciclòpi.
Stando alle leggende, si sarebbero potuti differenziare in “urani”, in “italici” ed in “costruttori”.
I primi avrebbero partecipato alla guerra tra gli dèi ed i Titani in fasi alterne, i secondi sono stati narrati della Odissea di Omero come abitanti delle coste tirreniche dell’Italia, precisamente in Sicilia (Polifemo), nelle isole Eolie e nei Campi Flegrei presso Napoli.
Gli ultimi, invece, avrebbero aiutato eroi Preto e Perseo a fortificare le città rispettivamente di Tirinto e di Argo.
I Ciclopi sono stati descritti come figure gigantesche dotate di un unico occhio in mezzo alla fronte. Creature mostruose, incolte, violente, divoratrici di esseri umani. La forza mostruosa avrebbe consentito loro soltanto di vivere nelle caverne e di svolgere unicamente le mansioni di pastori, o di fabbri all’interno dei vulcani come aiutanti del dio Efesto.

(tratto interamente da: GIGANTI di Gabriele Petromilli, a cura di Stefano E. Erario edizioni SheEdizioni)
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