Principe Eugenio di Savoia - Luigi Albano

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Il Principe Eugenio di Savoia

Nelle guerre del 1691 tra Francesi e l'armata austriaco-piemontese (allora i Piemontesi erano alleati coll'Austria), l'illustre principe Eugenio di Savoia, che la capitanava, ingannò per mezzo di una falsa spia il maresciallo Catinat, e lo trasse in un agguato, nel quale rimasero vittima un migliaio di Francesi, ed ebbe la più felice influenza su tutto il restante della campagna.

Il principe Eugenio avendo saputo l'effetto del suo inganno, giudicò che Catinat non starebbe più oltre sulle rive del Po.

Epperciò si nascose con un buon nerbo di truppe in una macchia sulle rive del fiume coll'intenzione di fulminare la retroguardia di Catinat allorchè questi varcherebbe il fiume.

Il generale francese eseguì tutto quello che il principe Eugenio aveva previsto e preparato.

Ripassò il Po a Lombriasco, al disotto di Carmagnola.

Appena la sua vanguardia fu dall'altra parte del fiume, Eugenio comparve alla testa de'suoi dragoni, e senza altro caricò impetuosamente tuttociò che non aveva ancor varcato il fiume.

I suoi soldati, animati dal suo grande valore, rovesciano, ammazzano, e calpestano tutto ciò che di Francesi incontrano.

Catinat viene al soccorso della sua gente; il combattimento s'ingrossa e s'inviperisce.

Eugenio trasportato dal suo valore s'addentra così avanti nella zuffa, che, dopo aver ricevuto alcune lievi ferite e non poche ammaccature, stava un cavaliere francese per rompergli la testa con un colpo di pistola, se un dragone del suo reggimento non avesse per tempo abbattuto il Francese con un colpo di moschetto nella schiena.

Il principe Eugenio conoscendo allora il pericolo al quale si era esposto, e vedendo la partita troppo ineguale, fece suonare la ritirata, portando seco alcuni stendardi francesi ed un centinaio di prigionieri per trofeo.

Ricompensò largamente il dragone che gli aveva salvata la vita; ma il bravo soldato fu più sensibile al piacere di aver conservata la vita del suo generale che al profitto che ne trasse, perchè Eugenio era estremamente amato e stimato da tutti i suoi soldati, e tutti avrebbero data lietamente la vita per la sua salvezza.


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