LA BIBBIA INSEGNA DEL MANICOMIO?
La libertà del pensiero, dicevano i Farisei: "è confusione è pazzia, licenza sfrenata che trae l'umana ragione a certa rovina. Vuoisi un autorità che metta un freno alla stoltezza e diriga l'uomo nel suo pellegrinaggio; vuoisi la Bibbia rivelata da Dio il quale né può ingannare né essere ingannato".
Cosi dicevano i Farisei, conciossiaché vedessero che il pensiero emancipato fosse una riforma che annullava la necessità d'ogni mediatore e distruggeva il privilegio dei leviti. Ma i Liberi pensatori, che avevano aperto gli occhi e veduto, non si smarrirono e volendo pure che tutti vedessero, proposero ai Farisei un patto.
E risposero dicendo: “Noi ci appelliamo al gran sacerdote, che è Dio in terra e sta a Roma. Convochi egli una generale adunanza di tutti i popoli e dei rappresentanti di tutti i popoli che sono sopra la terra. E chiami i sacerdoti di tutte le sette che vissero e vivono, e li ammaestri colla Bibbia, affinché quelli credano e mostrino a noi che la parola del Dio d'Israele non è confusione né contraddizione ma perno intorno al quale tutti gli uomini possono unirsi e intendersi.”
E i Farisei consigliarono il gran sacerdote ad accettare il patto, poiché vedendosi forti di numero, speravano che i Liberi pensatori fossero confusi.
Cosi il gran sacerdote convocò in Roma una grande adunanza di tutte le sette della terra. E vennero a riunirsi il gran rabbino seguace del Dio d'Israele e il bramino seguace di Brama; e gli idolatri di Hudson e i mormoni dell'Ohio. Vennero anche i Samaritani e i filosofi seguaci di Confucio. E i Cristiani si vedevano divisi in Greci, Calvinisti, Luterani, Zuingliani, Evangelisti.
Cosi tutti furono messi in giro intorno al trono del sommo sacerdote. E i Liberi pensatori ebbero l'ultimo posto, sennonché essi non fossero venuti per disputare ma solo per vedere ed essere convinti. Or quando tutti furono al posto, il gran sacerdote aprì il giudizio e cosi prese a favellare ai rappresentanti dei popoli: “Poiché tutti voi sacerdoti, siete con noi solidali in ciò che vi ritenete depositari della rivelazione divina, io ho pensato di qui convocarvi affinché serviate a confondere i liberi pensatori. Essi vogliono, svincolato il pensiero da ogni autorità rivelata e vogliono la ragione arbitra di sé stessa.”
Ora i sacerdoti di tutti i popoli a quell'annuncio si guardarono sgomentati, sennonché i più lontani giammai avessero sentito parlare di tanta licenza, dicevano fra loro, chi sono costoro che osano rivoltarsi contro il nostro monopolio antico quanto il mondo?
E il gran sacerdote disse: “Essi sono gente che ha veduto e che perciò più non crede. Ma noi stringeremo un patto solenne, conciossiaché tutti noi vogliamo che la rivelazione non cada in discredito.”
La onde i rappresentanti dei popoli risposero con una sol voce: “si noi stringeremo questo patto il quale manterrà il nostro privilegio.”
Allora il gran sacerdote mostrando un grande libro legato in oro, disse ancora: “Ebbene questo è il libro che contiene la rivelazione, conciossiaché sia stato scritto da Mosè e dai profeti e dagli apostoli ancora, questa è la Bibbia.”
Ora avvenne che mentre ciò diceva il gran sacerdote, un mormorio si sollevò dalla folla e i rappresentanti dei popoli guardandosi indignati dicevano: “Chi è costui che vuol imporci la sua Bibbia e farci credere che essa è opera di Dio?”
E cento libri finirono sollevati al di sopra delle teste della turba, così si videro i Veda innalzati dai Bramini, il Corano dai Maomettani, il Zend-avesta dai Persiani, l’Edda dagli Scandinavi, il libro di Mormone dai Mormoni.
E tutti gridavano insieme: “questo solo è il libro rivelato da Dio; tutti gli altri sono opera del demonio e guida alla perdizione”.
Il gran sacerdote fu conturbato da questi gridi e temendo di vedere rovinata la sua causa tentò di metter la pace fra i sacerdoti dei popoli, perciò disse loro: “Se nella Bibbia vi sono delle verità che voi già conoscete, sarà segno che essa non è il libro di Dio.”
Or tutti avendo acconsentito al compromesso, ecco che avanzano i rappresentanti dei popoli selvaggi della baia d’Hudson e dicono al gran sacerdote: “Nessuna cosa noi abbiamo ad imparare dalla tua Bibbia, conciossiaché essa non sia altro che la copia perfetta delle nostre costumanze. La donna è da noi tenuta in uno stato di servitù conformemente al comando di Dio: tu sarai sommessa all'uomo. Se qualcuna fra esse ha il coraggio e la saggezza, noi li innalziamo al primo posto come avvenne per Debora. E abbiamo molte mogli perciocché molte ne ebbero anche i patriarchi. Quando una di esse muore, noi sposiamo la sua sorella conformemente alle prescrizioni del Deuteronomio. Come Adamo ed Eva son di pelli i nostri vestiti, ed imitiamo Gedeone ed Elia facendo cuocere il nostro pane sotto la cenere. Sacrifichiamo a Dio come Abramo e Jefle. Crediamo nei geni buoni e cattivi, come voi negli angeli e nei demoni; e prima ancora di leggere questo passo della vostra Bibbia: Tu salverai gli uomini e le bestie, noi sapevamo che esisteva un paradiso anche per le bestie. Come Samuele, Giuseppe e Nabucodònosor, noi crediamo nei sogni e li spieghiamo. Conciossiaché tutte queste cose siano state da voi copiate dalle nostre credenze.”
Si fecero poi innanzi i sacerdoti di Buddha e dissero:” Il giorno della luna piena è per noi giorno di festa, poiché, dice il profeta della vostra Bibbia : Ai primi giorni del mese voi offrirete un olocausto (Num. XXVIII, 2). L'asina di Balaam, il cavallo del libre di Job, il serpente di Eva ci provano che anche le bestie parlano, e noi crediamo alla metempsicosi per la quale l'anima degli uomini passa nel corpo degli animali. Il vostro Cristo è una copia del nostro Krisna il quale nacque da una vergine, fu battezzato dal savio Ai, indi fuggì colla madre per sottrarsi al furore del tiranno Cansa. Rifugiato nell' Jamonna a dieci anni comincio a competere col suo precettore, come Gesù coi dottori. Come il vostro Messia, fatto adulto, si ritira nel deserto, digiuna quarantanove giorni, è tentato dal maligno. Egli fu il profeta, e predicò una legge di altissima perfezione, protesse i poveri, lavò i piedi ai bramini, finché, fatto arrestare dai suoi nemici fu inchiodato ad un albero. E che è mai l'incarnazione del vostro Cristo, quando il nostro Visnù non una, ma ventiquattro volte si è incarnato per salvare il genere umano?”
Vennero poi innanzi i Mussulmani, i quali negarono che Cristo fosse stato figlio di Dio, dissero essi: “La Bibbia, non é l'ultima rivelazione ma fu completata dall'arcangelo Gabriello che portò al gran profeta Maometto i capitoli del Corano. Conciossiaché la vostra rivelazione sia ancora imperfetta e lasci sussistere la schiavitù laddove il profeta l'ha mitigata. Imperocché il Dio d'Israel ha detto: Non arrossite di battere i vostri schiavi fino al sangue (Eccl. XLII, 5). Il castigo ed il lavoro sono per lo schiavo. Fallo lavorare e tu troverai riposo. Il giogo ed i legami piegano il collo al bue, così allo schiavo malfattore si convengono tormenti e martori; e se non ubbidisce aggravagli i ferri (Eccl. XXXIII, 38 a 32). Or anche il vostro vangelo, che voi dite opera di carità, ingiunge allo schiavo di restar schiavo e non comanda punto l'emancipazione (I. Cor. V. 22, 24).
Ma il nostro gran profeta dice: Padroni, riscattate gli schiavi perciocché la liberazione è un obbligo, e li schiavi son vostri fratelli. Lo schiavo ingiustamente battuto é fatto libero. Perdonate ai vostri schiavi settanta volte al giorno, che è quanto dir sempre.”
E i Mormoni dissero che l’ultima rivelazione era quella confidata da Dio al gran profeta Giuseppe Smith.
Cosi vennero innanzi anche i Persiani, i quali trovarono che la storia di Adamo ed Eva e del serpente era stata copiata dal Zend' Avesta.
E poi vennero tutti gli altri sacerdoti di tutte le altre religioni, e gli antropofagi trovarono che le loro credenze erano state sanzionate dal profeta il quale ha detto: Tutto ciò che ha vita sopra la terra vi sarà di nutrimento (Gen. IX, 50): “Se voi non mangiate la carne del figlio dell'uomo e se non bevete il suo sangue, non avrete la vita.”
I seguaci di Confucio dissero:”noi non crediamo nella vita eterna perché cosi ha detto il profeta: Ecco che il giusto riceve sulla terra la sua retribuzione (Deut. XII, 15). Non mangiate l'anima sua che è il suo sangue (Gen. IX, 4). Perciocché ciò che avviene ai figlioli degli uomini è ciò che avviene alle bestie, come muore l'uno cosi muore l'altro e tutti hanno un medesimo fiato. Tutti vanno in un medesimo luogo. Chi sa se lo spirito degli uomini vada in alto e quello delle bestie al basso? Io ho dunque veduto che non vi è altro bene se non che l'uomo si rallegri delle sue opere (Eccl. V, 19-22).”
I Farisei furono allora conturbati; perciocché vedevano la loro causa in gran pericolo. Nondimeno si fecero coraggio e gridarono: “tutte le credenze degli altri popoli sono state copiate dalla Bibbia.”
E i sacerdoti degli altri popoli gridarono: “la Bibbia è stata copiata dalle nostre credenze.”
Ora il gran sacerdote, il qual presiede va il giudizio, e temeva di veder rovinata la buona causa, chiamò la testimonianza dei trecentoquaranta milioni di credenti nella Bibbia.
Ed i trecentoquaranta milioni di credenti nella Bibbia, testificarono contro i mille milioni di non credenti, e dissero che la Bibbia era veramente la Bibbia inspirata. Ma poi essendo venuti fra loro a contestazione sul vero senso della parola Bibbia, sei milioni di Ebrei rifiutarono i quattro evangeli, conciossiaché, dicevano essi:”gli evangeli non sono opera del profeta”.
E i Samaritani confutarono gli ebrei ortodossi presentando un nuovo Pentateuco di Mosè e respingendo gli altri profeti minori. Allora il gran sacerdote disse: “i Samaritani e gli Ebrei ortodossi siano esclusi dal giudizio, perché essi non credono nella Bibbia”.
Cosi rimasero nell'arringo i soli Cristiani. Ora avvenne che gli Evangelici si fecero innanzi e presentarono al gran sacerdote una carta la quale dichiarava apocrifi 44 libri dell'antico testamento. Allora anche i discendenti degli Ebioniti presentarono al gran sacerdote una carta colla quale respingevano tutti gli evangeli da quello di Matteo all'infuori. E un'altra ne presentarono i Marcioniti contro quello di Matteo in favore di Luca.
E coloro che facevano due distinte persone di Gesù e di Cristo, protestarono accettando come autentico il solo evangelo di Marco, ed i Valentiniani vollero autentico quello solo di Giovanni, mentre i Sociniani negavano l'autenticità dei Proverbi, gli Anabattisti quella dei Salmi e i veri seguaci di Lutero quella di Job, dell'Ecclesiaste, dell'epistola agli Ebrei, della seconda epistola di S. Pietro, della seconda di S. Giovanni, dell'Epistola di Giuda e dell'Apocalisse.
I Liberi pensatori che ciò s'aspettavano, dissero allora ai Farisei: “Voi vedete che la Bibbia è fonte di disunioni, imperocché se tutti avete ragione, egli è manifesto che i libri della Bibbia di autenticità incontestata ridurrebbero a zero.”
Ma i Farisei non si perdettero di coraggio, conciossiaché vedessero come la voce dei Liberi pensatori avesse sparso lo sgomento in tutte le sette dei credenti. La onde dissero loro: “se voi vi dividete davanti al nemico comune, sarete vinti.”
Allora tutti tacquero per timore che il libero pensiero non ne uscisse trionfante e combattesse i loro privilegi. Pur nondimeno il gran sacerdote avendo voluto pér fretta affermare, che tutti i dogmi cattolici fossero contenuti nella Bibbia, un nuovo e gran scisma si produsse fra i Cristiani.
E i Greci imprecarono contro i Latini dicendo che il canone della loro messa era pieno di errori. E i Protestanti gridarono contro i Greci ed ai Latini ancora, dicendo che il sacrificio di Gesù Cristo fu fatto una sola volta per tutte.
E i Greci e i Protestanti si unirono contro il gran sacerdote ch'è in Roma, gli uni volendo che il capo della chiesa fosse il patriarca di Costantinopoli, gli altri Gesù Cristo stesso.
Grave controversia sorse ancora sulla penitenza, sennonché i Greci non riconoscessero nella Bibbia comandamento alcuno di confessione auricolare la quale volevano sancita per solo diritto ecclesiastico, mentre i Calvinisti ed i Luterani la negavano assolutamente e riconoscevano nella Bibbia il solo diritto di confessarsi a Dio.
E i Cattolici dicevano ancora: “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue; così ha detto l'apostolo ond'è che nell'eucaristia vi è la presenza reale e transustanziale del corpo, sangue e divinità di N. S. Gesù Cristo.”
E i Luterani contraddicevano ai cattolici negando la transustanziazione (la presenza reale del Cristo nel sacramento eucaristico, attraverso il passaggio totale della sostanza del pane e del vino in quella del corpo e del sangue di Cristo in virtù delle parole della consacrazione pronunciate dal sacerdote durante la Messa.), ammettendo la sola presenza corporale.
E gli Anglicani contraddicevano agli uni e agli altri ammettendo nell’eucaristia la sola presenza simbolica, mentre i Calvinisti negavano ogni sorta di presenza e gli Evangelici la volevano una semplice commemorazione.
E i Cattolici si combattevano fra loro conciossiaché i greci rimproverassero ai Latini di fare la consacrazione del pane senza lievito.
Altri molti intervennero ancora nella disputa, nella quale i sacerdoti di tutte le sette si erano ingolfati.
Onde gli Antitrinitari negarono che nella bibbia si trovasse il dogma della trinità, e gli Anabattisti quello del battesimo ai fanciulli, e i Nestoriani fecero di Gesù Cristo due persone, mentre i Melchisedecchiani volevano non fosse altri che Melchisedecco, e i Pelagiani negavano il peccato originale, gli Ebioniti la necessità della circoncisione e del battesimo.
E altre innumerevoli discussioni sorsero sul matrimonio, sulla grazia, sulla santificazione delle feste, sulla verginità di Maria, sull’invocazione dei santi.
Ma quando si venne a discutere della tolleranza, la battaglia s'ingaggiò terribile, conciossiaché gli Arminiani volessero che la Bibbia non fosse assolutamente necessaria alla salute, i Calvinisti predicassero la tolleranza fra Protestanti, gli Anglicani volessero dannare i proseliti di tutte le altre sette, i Greci pretendessero scomunicare il papa tutti gli anni, e il papa volesse scomunicare tutti gli altri.
E tutti, con la Bibbia in mano, citavano i passi dei profeti e degli apostoli favorevoli alla loro dottrina. La onde tutti fra loro si combattevano e fra il gran frastuono di mille voci e il bollore dell'ira, i Cristiani stavano per venire alle mani e scannarsi in faccia agli infedeli.
Ora avvenne che mentre ciò accadeva, i liberi pensatori fossero commossi per tanto scempio della ragione umana, e entrarono nell’arringo per separarli ed impedire che la libertà fosse violata.
E dissero loro: “che vale combattervi se tutti avete torto? E se tutti avete ragione egli è manifesto allora che la Bibbia si contraddice ed è fonte di tutti gli errori.”
E i Farisei rimasero confusi e umiliati, la onde i Liberi pensatori risposero: “La nostra formula fu accusata di essere fonte di contraddizioni e di condurre la ragione ad una licenza sfrenata, ma oggi voi credenti, voi cristiani, ci avete provato che nemmeno l'autorità della Bibbia vale a metter un freno alla ragione, sebbene serva a sempre più traviarla facendola cadere d'assurdo in assurdo. Quindi non è il Libero Pensiero, come voi dite, ma la Bibbia sola sia l'insegna del manicomio.”
Testo trascritto in ortografia originale, autore Anonimo pubblicato il 1868 a Ginevra (opera custodita presso L’Harvard College Library).