Il Generale Monck
Dopo il ristabilimento della monarchia in Inghilterra, dovuto alla scaltrezza ed all'eroismo del celebre generale Giorgio Monck, il quale seppe ad un tempo essere un grande ammiraglio ed un prode ed ottimo generale di truppe in terraferma, egli fu mandato dal re Carlo II nel 1666 contro gli Olandesi, i quali avevano fatta una discesa in Chatam, dato alle fiamme diciannove vascelli inglesi, e minacciavano Londra stessa di un ardito colpo di mano.
Giorgio Monck marciò alla testa di alcuni reggimenti contro gli Olandesi al fine di opporsi a quella temeraria aggressione, e dopo un caldo ed accanito combattimento costrinse gli Olandesi a rimbarcarsi.
Durante il combattimento Giorgio Monck, benchè vecchio, si era lasciato trasportare da un ardore giovanile sino agli avamposti del nemico, e come la lotta in questo punto era furiosa, le palle piovevano da ogni lato, e mettevano in grande pericolo la vita del generale; allora un ufficiale, spinto da amore e venerazione pel suo capo, tentò di trascinarlo fuori della mischia, ma il generale, divincolatosi con vivacità, disse con un sorriso all'uffiziale: "Se io temessi le palle, o signore, sarebbe lungo tempo che non farei più questo mestiere!"
In questa risposta si vede qual fosse il cuore di Monck, e quanto giusta e meritata sia la sua alta rinomanza.
Uomo capace di grandi cose, sensato, paziente ed ardito, era divoto in ogni circostanza al suo dovere di soldato e d'Inglese.
Modesto e senza ambizione politica, non pretese governare la sua patria, ma seppe riconoscere e renderle il governo che amava e che era nella sua natura.