Il Conte Bonneval
Alla battaglia di Petervaradino, data dall'illustre principe Eugenio di Savoia contro i Turchi nel 1716, l'infanteria tedesca nel principio della battaglia sostenne il primo urto delle truppe turche con un vigore straordinario, e le respinse.
Ma questo vantaggio non durò che un istante, poichè il corpo intiero dei Gianizzeri, posto in una valle vicina, le si precipitò addosso con furia incredibile, e fece inaudita breccia nelle linee tedesche.
Le truppe tedesche sbigottite da così spaventevole attacco, e credendosi affatto perdute, si diedero ad una vergognosa fuga.
Dopo molti sforzi e mille pene i loro generali pervennero a rannodare le infrante file, e con cento prodigi di valore animandoli, fecero tanta meraviglia da ricondurre infine la vittoria in un'armata poco stante fuggiasca, intimorita e codarda.
ll conte di Bonneval, francese, spirito bizzarro e balzano, la cui vita fu un continuo romanzo, e che poi morì bascià turco e rinnegato, eccellentissimo uffiziale in quest'epoca al servizio della casa d'Austria, trovossi separato dalla colonna che comandava, ed in mezzo ai nemici, non avendo intorno a sè che duecento soldati del suo reggimento.
Non si sconcertò pertanto Bonneval, e, servendosi in questo pericolo incalzante del suo valore e della sua esperienza, dispose in fretta la sua truppa di maniera a poter far fronte da ogni parte.
Questa valorosa truppa si difese più di mezz'ora in codesta posizione, ma di duecento essendo stati ridotti a venticinque, abbisognò pur troppo cedere.
Il conte di Bonneval pensò adunque alla ritirata, e per eseguirla si cercò un passaggio attraverso un grosso corpo di Gianizzeri colla spada alla mano ed alla testa de' suoi venticinque uomini a prezzo di moltissimo sangue.
La sua piccola scorta fu in gran parte passata a fil di spada; fu colpito egli stesso da un colpo di lancia che lo gittò a terra; ma rialzatosi tosto, passò la sua spada nel corpo di colui che lo aveva ferito, e si ritirò con stento co' pochi suoi compagni superstiti verso il fiume, daddove raggiunse l'esercito del principe Eugenio di Savoia, il quale stava esultando sulla miracolosa vittoria riportata dopo tanto tafferuglio e disordine.
Alcun tempo dopo la vittoria di Petervaradino Bonneval risanò, ed ebbe in compenso i meritati onori, dell'oro, e laudi infinite.