Il Capitano Troude
Dopo la battaglia navale d'Algesira, dove tre vascelli francesi combatterono contro sei inglesi, distruggendone due e facendone un altro prigioniero, l'ammiraglio inglese, furioso di tanto sfregio, giurò di vendicarsi, aspettando la squadra francese all'uscita del golfo d'Algesira, onde colà, fulminandola, annientarla.
Il vascello francese il Formidabile, che si era coperto di gloria ad Algesira, e si risentiva dei colpi ricevuti in quella giornata, marciava lentamente.
Rimase isolato nella partenza della squadra, e veduto dagli Inglesi, fu avviluppato ed attaccato impetuosamente da una fregata e tre vascelli.
Il capitano Troude, valoroso ed abilissimo uffiziale che lo comandava, giudicando con una rara presenza di spirito che, se voleva salvarsi a forza di vele, sarebbe raggiunto dai vascelli nemici meglio in stato del suo, risolse di cercare la sua salvezza in una buona manovra ed in un vigoroso combattimento.
I suoi marinai e soldati dividevano i suoi sentimenti e nessuno voleva perdere gli allori di Algesira.
Erano tutti vecchi marinai, rotti da lunghe navigazioni alle fatiche ed ai perigli , ed avvezzi alla guerra.
Il loro degno capitano Troude non aspetta che gli avversari, che lo perseguono, siano tutti riuniti contro il Formidabile, ma va diritto a quello che gli era più vicino (era la fregata il Tamigi), e dirige sopressa un fuoco superiore e terribile che la disgusta bentosto di quella lotta ineguale.
Dopo questa viene a tutte vele il Venerabile, vascello inglese da 74 cannoni.
Il capitano Troude, sentendosi ancora superiore a questo, lo aspetta per combatterlo, nel mentre che due altri vascelli inglesi cercano guadagnarlo di velocità per chiudergli la via di Cadice.
Manovrando maestrevolmente, presenta il suo fianco terribile, armato di cannoni, verso la prora sguernita del Venerabile, ed aggiungendo alla superiorità dell'artiglieria il vantaggio di un'abile manovra, lo crivella di palle, gli spezza un'antenna, poscia una seconda, quindi una terza, e dopo averlo raso come un pontone, lo sfracella ancora a fior d'acqua di cento altri colpi di cannone, che lo espongono al pericolo di colar a fondo.
Questo disgraziato vascello, orribilmente devastato, eccita timori al restante della divisione inglese.
La fregata Tamigi ritorna al suo soccorso; i due altri vascelli, che cercavano tagliargli la strada, ritornano indietro.
Vogliono ad un tempo salvare il Venerabile e schiacciare il vascello francese che faceva una così bella resistenza.
Questi confidando nella sua manovra e buona fortuna, loro scarica colpi sopra colpi con rapidità e precisione tale, che li rompe, li spezza, li brucia, li scoraggia e li vince.
Il bravo capitano Troude, sbarazzato dai suoi numerosi nemici, fa vela trionfalmente verso il porto di Cadice.
Una parte della popolazione spagnuola, attratta dalle cannonate e dalle esplosioni della notte, era accorsa sulle rive del mare.
Essa aveva visto il pericolo ed il trionfo del vascello francese, ed applaudiva fragorosamente al Formidabile che vittorioso rientrava nella rada.