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Piramidi benefiche o mortali? - Luigi Albano

LUIGI
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PIRAMIDI BENEFICHE O TOSSICHE?

Ti voglio parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che, purtroppo, è spesso frainteso o trattato con troppa superficialità: l’energia delle piramidi. Nell’immaginario collettivo, soprattutto tra chi si avvicina alla spiritualità e alla geometria sacra, c’è questa idea romantica e rassicurante che tutte le piramidi siano benefiche, che qualunque oggetto a forma piramidale sia in grado di elevare la coscienza, armonizzare l’ambiente o addirittura guarire il corpo e lo spirito. Ma la verità, quella che spesso non si vuole vedere o che semplicemente non si conosce, è ben diversa.

Non tutte le piramidi sono uguali. Anzi, alcune – la maggior parte di quelle moderne – possono essere addirittura pericolose. So che può suonare strano, soprattutto se sei cresciuto con l’idea che la forma piramidale sia simbolo di energia pura e positiva. Ma dobbiamo fare un passo indietro e cominciare a guardare con occhi più critici e consapevoli.

La chiave sta nella frequenza sottile che ogni struttura emette. Esiste un tipo particolare di raggio energetico noto come Verde Negativo Verticale – che alcuni ricercatori dell’energia sottile definiscono anche "Raggio della Morte". Si tratta di una frequenza sottile estremamente squilibrante, capace di provocare danni a più livelli: fisico, emozionale, mentale e spirituale. Ed è proprio questo tipo di emissione che moltissime piramidi costruite oggigiorno – soprattutto quelle prodotte in serie, senza alcuna comprensione della geometria sacra autentica – tendono a generare.

Non si tratta di superstizione, ma di rilevazioni sottili precise, che chi lavora con strumenti radiestesici o radionici può facilmente confermare. Queste piramidi moderne, spesso fatte con materiali inadatti, proporzioni errate e costruite senza alcuna intenzione cosciente, finiscono col diventare piccoli generatori di squilibrio energetico. E chi le tiene in casa, magari convinto di beneficiare della loro energia, si espone inconsapevolmente a un campo disturbante.

Ma allora perché c’è tutta questa confusione? Perché si continua a credere che ogni piramide sia una fonte di luce? Probabilmente perché ci si rifà a un passato glorioso, in cui davvero le piramidi erano strumenti sacri di altissima tecnologia spirituale. Gli antichi egizi, per esempio, non costruivano le loro piramidi a caso. Erano maestri dell’energia sottile, profondi conoscitori della geometria sacra, della risonanza e delle forze cosmiche. Ogni dettaglio delle loro strutture aveva uno scopo preciso. E sì, alcune piramidi egizie erano progettate per irradiare energia benefica, vitale, armonizzante. Ma altre erano volutamente protettive, costruite per impedire l’accesso ai profanatori delle tombe, e utilizzavano proprio il Verde Negativo come difesa energetica.

Pensaci: se davvero tutte le piramidi fossero positive, allora perché alcune persone si sono ammalate o sono morte dopo aver soggiornato a lungo in prossimità di alcune di esse? Perché certi luoghi “energetici” non fanno sentire meglio, ma peggio? La risposta è semplice: non è la forma in sé a determinare l’effetto, ma come è stata realizzata, con quali proporzioni, con quali materiali, e soprattutto con quale intento.

C'è una differenza abissale tra una piramide costruita secondo precise proporzioni armoniche e animata da un’intenzione di guarigione, e una piramide costruita “a occhio”, magari solo per ragioni estetiche o commerciali. Prendiamo per esempio la Grande Piramide di Giza: non è solo un monumento straordinario, è un condensatore di energia cosmica con geometrie millimetricamente calcolate per interagire con le forze sottili della Terra e del cielo. Lo stesso vale per la Piramide di Kukulkán a Chichén Itzá, che ancora oggi emette un campo vibrazionale potente e benefico, rilevabile da chi ha affinato i propri sensi sottili.

Ma se andiamo a comprare una piramide di plastica, resina o rame su internet, senza sapere nulla di chi l’ha costruita, senza avere una minima garanzia sulla sua frequenza, stiamo letteralmente giocando alla roulette russa energetica.

Quello che voglio dire con tutto il cuore è questo: la forma piramidale è potentissima, ma proprio per questo va trattata con rispetto e consapevolezza. Non basta appoggiare una piramide sul comodino per trasformare la casa in un tempio di luce. Serve discernimento. Serve misurazione. Serve la capacità di sentire e comprendere.

Per chi lavora con la radiestesia, per chi sente le energie, per chi sa usare un biotensor o un pendolo, questo discorso è evidente. Prima di utilizzare una piramide, bisogna misurarla. Capire cosa emette. Sentire se ci fa stare bene o se invece ci lascia inquieti, affaticati, confusi.

La geometria sacra non è un giocattolo. È una scienza spirituale profonda, raffinata, millenaria. Non possiamo banalizzarla. Non possiamo illuderci che basti replicare una forma per ottenere gli stessi effetti. È come pensare che disegnare una nota musicale su un foglio sia sufficiente a produrre una sinfonia. No: ci vuole intenzione, consapevolezza, conoscenza.

Quindi, la prossima volta che ti trovi davanti a una piramide, chiediti: questa struttura è stata creata con amore, con sapienza, con una vera intenzione di guarigione? È stata verificata? Irradia vita o dissipa energia? Perché la differenza, credimi, è enorme.
La forma è solo il contenitore. Ma è l’energia e la coscienza con cui viene caricata a fare la vera differenza. Non dimentichiamolo mai.
L'energia di Vertical Negative Green (VNG)

Il Death Ray - è estremamente tossica producendo effetti mummificanti sul corpo che disidratano rapidamente il corpo fisico.  C’è una particolare frequenza energetica, che alcuni definiscono “raggio mortale” o più tecnicamente “verde negativo verticale” (VNG), che merita un rispetto profondo. Non stiamo parlando di fantasie o sensazionalismi: si tratta di una qualità energetica che, se mal gestita o attivata inconsapevolmente, può avere effetti molto seri sul corpo fisico e sul campo vitale dell’essere umano. Alcuni effetti descritti da chi l’ha studiata da vicino parlano di una disidratazione rapidissima del corpo, una sorta di processo mummificante che lascia attoniti.
Mi viene in mente la storia, tanto affascinante quanto inquietante, di Léon Chaumery, un ricercatore francese appassionato di energie sottili e forme geometriche, che lavorava a stretto contatto con un altro grande nome del settore: Antoine de Bélizal. Insieme si avventurarono in territori poco esplorati, sperimentando forme, onde di forma e relazioni tra geometrie e campi energetici. Tuttavia, durante uno dei loro esperimenti, pare che Chaumery abbia attivato inconsapevolmente un’intensa emissione di VNG. Stava lavorando con strutture geometriche particolari, in particolare con emisferi disconnessi, metà sfere che, per chi conosce la radiestesia, possono produrre concentrazioni energetiche molto potenti. Il risultato fu tragico: Chaumery fu trovato morto nel laboratorio da de Bélizal, il suo corpo in uno stato di estrema disidratazione, quasi mummificato.

Da quel momento in poi, il messaggio fu chiaro per chi li seguiva o studiava le loro ricerche: non si scherza con certe energie. Nel loro secondo libro, pubblicato qualche anno dopo, Bélizal e P.A. Morel lanciarono un avvertimento diretto: bisogna procedere con cautela quando si ha a che fare con la frequenza del verde negativo verticale. È un tipo di energia che non perdona l’improvvisazione.

E qui arriviamo a oggi. Quante persone vendono piramidi, forme geometriche sacre, genese, oggetti che si rifanno alla scienza delle onde di forma, senza avere la minima idea di come misurarne gli effetti? Quanti produttori e distributori sanno effettivamente cosa stanno immettendo nell’ambiente quando creano e vendono questi strumenti? Se si chiede loro in modo specifico se hanno testato le emissioni energetiche dei loro prodotti, quasi sempre ci si imbatte in risposte vaghe o evasive. Nella maggior parte dei casi, non sanno distinguere un’emissione benefica da una potenzialmente dannosa, né sanno quanto potente sia quell’energia né fin dove si estenda nel campo sottile.

Il punto non è demonizzare le piramidi o le geometrie sacre, anzi. Sono strumenti straordinari, potentissimi alleati se usati con consapevolezza e rispetto. Ma è proprio per questo che è fondamentale non sottovalutare la responsabilità che si ha nel maneggiarli. Serve competenza, studio, e – lasciamelo dire – una profonda umiltà davanti all’ignoto. L’energia non è “giocattolo spirituale”. È viva, reale, e merita tutto il nostro ascolto e la nostra attenzione. Se non si ha la capacità di misurare ciò che si crea o ciò che si utilizza, è come camminare bendati in un laboratorio chimico. Si rischia di attivare dinamiche che possono interferire col nostro equilibrio vitale, fisico ed emozionale. E credimi, anche se non si vedono subito gli effetti, certe frequenze restano attive e operano nel campo sottile in modi che spesso si comprendono solo a posteriori… quando magari il danno è già fatto.

PERCHÉ MOLTE CUPOLE E QUASI TUTTE LE PORTE SONO ANCHE ALTAMENTE TOSSICHE

Ho letto recentemente un testo davvero interessante che mi ha fatto riflettere su quanto certi elementi architettonici, che diamo per scontati, possano avere un impatto energetico tutt’altro che trascurabile. In particolare, si parlava delle piramidi e di come alcune siano benefiche, ma la maggior parte... beh, a quanto pare, siano addirittura potenzialmente mortali. E da lì si passa a un’altra considerazione piuttosto inquietante: molte cupole e praticamente tutte le porte moderne sono altamente tossiche dal punto di vista energetico.

Sì, hai capito bene. E questa tossicità, secondo l’autore, dipenderebbe da due specifiche fonti di energia sottile: la "Vertical Negative Green" (un tipo di radiazione energetica negativa) e le Benker Lines, che sono come una griglia invisibile che attraversa tutto il pianeta. Una specie di ragnatela energetica naturale che però, se intercettata nel modo sbagliato da strutture architettoniche, può causare effetti davvero poco piacevoli.

L’autore mette in evidenza un punto fondamentale: sia le cupole che le porte, se non vengono corrette energeticamente, possono diventare delle vere e proprie fonti di disturbo per la salute e l’equilibrio della persona. E la cosa affascinante è che nel passato sembravano saperlo bene, anche se in modo magari più intuitivo o simbolico. Basti pensare alle antiche cattedrali: in cima a molte di esse c’era sempre una croce o un parafulmine. Non era solo per una questione di fede o di protezione dai fulmini. Quella presenza lì, in quel punto preciso, trasformava l’energia della cupola da tossica a benefica, come se riscrivesse la firma vibrazionale dello spazio.

E le porte? Ah, qui entriamo in un territorio ancora più affascinante. L’autore racconta che, quando si occupa di progettare porte per i suoi clienti, non lo fa mai in modo casuale. Utilizza design ispirati ai mulini antichi, molto simili a quelli dell’architettura classica greca e romana. Parliamo di quel tipo di struttura dove la parte superiore (la cosiddetta "architrave") poggia su due colonne verticali: un disegno tanto semplice quanto potente, capace di modificare l’energia della porta e trasformare una radiazione tossica in qualcosa di armonico e benefico.

Per farla breve, quello che sembra un banale dettaglio estetico – come la forma dell’involucro di una porta – può in realtà fare un’enorme differenza. Il paragone che propone è molto eloquente: un portale costruito in un certo modo può assomigliare a un torii giapponese (sai, quei cancelli simbolici che si vedono spesso all’ingresso dei templi buddhisti) oppure a un tempio greco in miniatura. In entrambi i casi, l’effetto è una radicale trasformazione dell’energia che attraversa quel varco.

E non è solo una questione teorica o esoterica. Ci sono studi scientifici recenti che sembrano avvalorare, almeno in parte, queste intuizioni. Il professor Gabriel Radvansky dell’Università di Notre Dame, ad esempio, ha pubblicato una ricerca sul Quarterly Journal of Experimental Psychology in cui mostra che attraversare le porte può causare dei “vuoti di memoria”. E sai cosa? L’autore del testo collega questo fenomeno proprio alla presenza della Vertical Negative Green che si irradia dalla maggior parte delle porte moderne. Quella sensazione di entrare in una stanza e dimenticare perché ci sei andato... non sarebbe solo distrazione o stress. Potrebbe esserci, sotto sotto, un’interferenza energetica reale, che disconnette temporaneamente i nostri processi mentali.

E non finisce qui. Sempre secondo questa visione, questo tipo di energia tossica accelera anche l’invecchiamento del corpo. Una prospettiva decisamente inquietante, ma che apre anche a tante possibilità di riequilibrio e correzione, se solo impariamo a leggere e modificare certi elementi con consapevolezza.

Per fortuna, dice l’autore, non è necessario stravolgere lo stile delle nostre case. Non serve sostituire tutto o demolire. Basta integrare consapevolmente elementi correttivi, come quelle cornici strutturate in modo specifico, che fanno da “armonizzatori” energetici.

Insomma, anche una semplice porta può diventare un passaggio sacro, se sappiamo come costruirla o adattarla nel modo giusto. Magari la prossima volta che varchi una soglia, fermati un attimo. Ascolta. Osserva. Percepisci. Potresti scoprire che anche dietro i gesti più quotidiani si cela un intero universo di vibrazioni invisibili, che aspettano solo di essere riconosciute e trasformate.

UNA PAROLA DI CAUTELA

Non è consigliabile avere strutture a forma di piramide in casa, specialmente se non sei in grado di misurare qualitativamente e quantitativamente i campi energetici sottili e non sei stato altamente addestrato a sapere come eliminare i campi di energia negativi e tossici dal tuo corpo e verificarlo attraverso la misurazione.
È importante misurare le energie di qualsiasi prodotto per scoprire se è davvero buono per te.

© Luigi Albano
© Luigi Albano 2017
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